Dieci cassette di arance per un totale di cento chili e trenta coperte di lana fatte a mano sono state donate alle persone accolte nelle strutture del Piano Freddo predisposto dal Comune di Bologna e attuato da ASP Città di Bologna, in collaborazione con il Consorzio l’Arcolaio.
La frutta arriva grazie all’Associazione Il popolo delle arance, che ha dato vita ad un Gruppo di Acquisto per supportare SOS Rosarno, e successivamente la piccola cooperativa “Mani e Terra”, realtà che nella piana di Gioia Tauro difendono una agricoltura etica, che rispetta i diritti dei lavoratori.
L’Associazione Sheep Italia di Firenze ha invece raccolto una grande quantità di coperte di lana fatte a mano, calde belle e colorate, e ha pensato di allargare la distribuzione anche al territorio di Bologna.
Sheep insegna a lavorare a maglia e crea momenti di confronto e di racconto di se stessi in diverse situazioni di fragilità, come ospedali, centri di accoglienza, campi rom. Incontri per conoscersi e imparare l’uno dall’altro.
Le proposte di donazione sono arrivate a Piazza Grande, cooperativa parte del Consorzio l’Arcolaio, e il suo presidente Carlo Francesco Salmaso, ne ha sottolineato il valore: “Il Covid ha un impatto anche sul Piano Freddo: gli altri anni le strutture erano aperte anche a persone che non ci dormivano, si mangiava insieme, si facevano attività, ci si conosceva e ri-conosceva fuori dagli stereotipi. Quest’anno il rischio è che si separi ancora di più la città di chi ha una casa e quella di chi non ce l’ha. Queste campagne sono un messaggio importante di vicinanza, un segno di attenzione. E chi sta male sa quanto ci sia bisogno di aiuto materiale, ma prima ancora di qualcuno che dica ci sono, ti penso, non mi dimentico”.
La foto è ripresa dal sito dell’associazione Sheep