Il Consorzio l’Arcolaio, con i suoi operatori, sta assicurando fino all’ultimo con grande senso di responsabilità il suo lavoro di sostegno e informazione ai richiedenti protezione internazionale presenti nel centro.
Ieri, lunedì 10 giugno, il Consorzio aveva proposto alla Prefettura, sulla base dell’esperienza maturata nella gestione della struttura di via Mattei, di non cessare i servizi di accoglienza rivolti agli ospiti presenti, prevedendone la sistemazione in differenti locali del centro così da non ostacolare i lavori di ristrutturazione.
In questo modo, evitando il trasferimento delle persone accolte, si sarebbero potuti rispettare e mantenere i percorsi di integrazione con il territorio già avviati positivamente.
Non solo, sarebbe stata anche assicurata la necessaria continuità terapeutico-assistenziale di 18 casi di vulnerabilità sanitaria e sociale individuati, considerata auspicabile dalle stesse Linee guida del Ministero della Salute per assistenza e riabilitazione di vittime di tortura e di violenza.
La soluzione proposta avrebbe altresì potuto garantire una possibile continuità anche per il posto di lavoro delle 52 persone coinvolte direttamente o indirettamente nella gestione della struttura.
Si è dovuto prendere atto del fatto che, pur a fronte della fattibilità e ragionevolezza delle soluzioni suggerite, non c’è stata alcuna volontà ed intenzione di accogliere le proposte del Consorzio. Questo perché, ci è stato spiegato, quella che riguarda trasferimento e cessazione dei servizi di accoglienza è una direttiva governativa.
I quasi 5 anni di gestione della struttura di via Mattei hanno visto impegnati con grande serietà e passione i nostri operatori, per permettere alle circa 30 mila persone transitate di poter avere assicurate condizioni umane e dignitose. Vogliamo ringraziarli, in questo momento così delicato e complesso per tutti.