A proposito di noi: Arca di Noè

A proposito di noi: Arca di Noè

La villetta a due piani nella zona industriale di Cadriano, frazione di Granarolo, non è come tutte le altre. Lo si capisce subito, non solo dall’elefante e dalla giraffa nell’arca azzurra, ma anche dalla bicicletta appesa alla parete con due cartelli stradali al posto delle ruote. Dettagli che già raccontano qualcosa di Arca di Noè.

Fondata nel 2001 su iniziativa di realtà vicine alla Caritas, la cooperativa sociale ha mosso i primi passi grazie a due giovani obiettori di coscienza, Paolo Molinari, artista e clarinettista, e Stefano Marchioni, perito elettronico. Da allora, la cooperativa è cresciuta notevolmente: da una manciata di collaboratori a circa 200 lavoratori. Questo sviluppo è stato sostenuto da una visione chiara e da un principio centrale: la diversificazione.

“Arca di Noè è nata qui,” racconta Stefano Marchioni, presidente da 14 anni, “con un laboratorio socio-occupazionale, un’attività che per anni ha rappresentato il cuore della cooperativa. Fabbriche locali ci affidavano lavorazioni semplici, assemblaggi e cablaggi, portati avanti da persone con disabilità e fragilità. Ancora oggi, quel laboratorio è attivo e sono ormai 25 anni che collaboriamo con importanti aziende del territorio che ci affidano lavorazioni in conto terzi. Trentacinque persone tra educatori, educatrici, persone vulnerabili assunte, tirocini e persone in terapia occupazionale, operano in un capannone che pulsa di attività e racconta storie di inclusione e resilienza.

“Con il tempo, accanto al laboratorio, sono nate molte altre attività,” prosegue Marchioni. La cooperativa ha accolto la sfida di diversificare, aggiungendo l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati al proprio portfolio. Questa nuova missione è iniziata nel 2007 con il passaggio al progetto SAI, in cui la cooperativa è diventata un riferimento importante nel territorio metropolitano di Bologna. “Abbiamo mantenuto sempre lo sguardo rivolto alle esigenze locali, lavorando anche con la prefettura di Bologna sulla prima accoglienza”.

Oggi Arca di Noè conta oltre 200 dipendenti e, oltre a gestire l’accoglienza, mantiene la propria radice nel laboratorio socio-occupazionale, oggi “B-Lab”. Dal 2018, la cooperativa ha acquisito la gestione della Vecchia Orsa, un birrificio artigianale che rappresenta un altro esempio di imprenditoria sociale. Questo progetto ha permesso di salvaguardare posti di lavoro e rilanciare la produzione di birra artigianale, grazie al contributo del mastro birraio Enrico Govoni. “Abbiamo recentemente introdotto una birra a bassa fermentazione, dal gusto più leggero, per ampliare l’offerta e soddisfare un pubblico più vario,” racconta Marchioni. Il birrificio produce 13 stili di birra e si sta impegnando sempre di più nella sostenibilità, seguendo una logica di economia circolare. Le trebbie, il malto d’orzo utilizzato per produrre la birra, vengono infatti riutilizzate per creare prodotti da forno come tigelle, pane e piadine.

Arca di Noè fa parte del Consorzio Solare Sociale, dimostrando il proprio impegno verso un futuro sostenibile e in armonia con l’ambiente. Inoltre, il coinvolgimento nei progetti Erasmus+ arricchisce la cooperativa con scambi di buone pratiche e innovazione, portando nuove prospettive e idee all’interno dei progetti e servizi.

Negli anni, la cooperativa ha investito sempre più nella cultura e nell’innovazione, coinvolgendo la cittadinanza in eventi e iniziative che promuovono una partecipazione attiva.

Arca di Noè conta 37 soci su circa 200 lavoratori. “La scelta di diventare soci è libera e non imposta,” spiega Marchioni, sottolineando l’importanza di un legame spontaneo con la cooperativa. Parlando di futuro, Marchioni riconosce la sfida del ricambio generazionale, ma si dice fiducioso: “Abbiamo una squadra giovane e talentuosa. I soci attuali e i collaboratori di 30-40 anni rappresentano il futuro della cooperativa.”

La diversificazione è impegnativa, richiede competenze trasversali e la capacità di adattarsi alle diverse realtà,” afferma Marchioni. Oltre ai settori già consolidati, Arca di Noè sta esplorando nuove opportunità legate all’abitare, per rispondere a un bisogno crescente.
“Il nostro obiettivo è continuare a leggere e interpretare i bisogni del territorio, proponendo soluzioni concrete,” aggiunge. Come fondatrice del Consorzio Arcolaio, Arca di Noè ha sempre creduto nel valore della collaborazione tra cooperative. “Per chi lavora con noi, il consorzio può sembrare un’entità astratta, ma è una risorsa di crescita e protezione,” conclude Marchioni. Grazie all’Hub culturale del Consorzio si aprono nuove possibilità per esprimere e valorizzare le forze della cooperativa.