La mediazione in carcere: una presenza umanizzante

La mediazione in carcere: una presenza umanizzante
463 colloqui con i nuovi arrivati, 1976 telefonate internazionali con le famiglie, 1057 contatti ordinari. Sono i numeri che, almeno in parte, raccontano un anno di lavoro, il 2023, delle operatrici e operatori dello Sportello di mediazione linguistica e socioculturale della Casa Circondariale di Bologna, che contribuiscono a garantire i diritti fondamentali delle persone cittadine straniere detenute.
Il servizio è affidato alla Cooperativa Sociale Società Dolce, all’interno del Consorzio l’Arcolaio, da ASP Città di Bologna.
Lo Sportello di mediazione linguistica e socioculturale è una presenza umanizzante che con il suo lavoro, insieme alla rete di servizi della Casa circondariale di Bologna, lavora per diminuire il grado di sofferenza e solitudine conseguenti alla condizione di reclusione, non senza difficoltà e con ritmi di lavoro davvero molto incalzanti. Questo anche per il costante sovraffollamento delle strutture penitenziarie, a Bologna il 2023 si è chiuso con 823 persone detenute di fronte ad una capienza di 489 persone. Il 50% sono persone straniere.