Notizie dalle aree sosta...

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A Bologna, col Consorzio l’Arcolaio, per ASP Città di Bologna, Società Dolce gestisce due campi sosta, 168 persone, tra via Persicetana e via Dozza e nessun caso accertato di coronavirus.

“Normalmente operiamo sul piano educativo attraverso l’analisi dei bisogni – spiega Alessandro Longhi, coordinatore del servizio – per costruire risposte e progetti individuali, su un target ampio, da 0 a 65 anni e oltre. Dal bonus Mamma Futura per il bimbo che sta per nascere, al supporto all’anziano che deve fare richiesta per la pensione, fino all’orientamento su percorsi lavorativi, in stretta collaborazione con ASP. In questo periodo si sono evidenziate cronicità già presenti: tutte le persone dei campi, a parte tre nuclei, svolgono lavori non regolari, in nero, nella raccolta del ferro, o nella vendita porta a porta”.

Anche se il 90% delle famiglie percepisce il reddito di cittadinanza, tutti sono in difficoltà economica. Gli educatori in questo periodo agiscono sull’operatività, tra richieste di bonus – emergenziali, spesa, partita iva, reddito di emergenza – e la distribuzione di pacchi alimentari, reperiti attraverso la Croce Rossa, gli empori solidali del Comune, la Granarolo e altri privati. Ai bambini sono stati distribuiti tablet per continuare le attività scolastiche online e due educatrici insegnano ad usarli, con lezioni individuali, all’aperto, distanziati e con la mascherina.

Purtroppo, la normalità dei campi non conosce il distanziamento sociale, tra vicinanza, abbracci e spazi angusti, ma c’è molta diffidenza verso l’esterno e chi viene da fuori. In fila, davanti al pullmino degli operatori che distribuiscono i generi alimentari, tutti indossano la mascherina ed i guanti, come quando devono uscire dall’area sosta. Perché visto dalle roulotte, il Covid-19 è dove lo mostra la televisione, per le strade delle città, negli ospedali, tra la gente delle case. Per i suoi abitanti, nel campo nomadi non entrerà.

Open Group, sempre con il Consorzio l’Arcolaio per ASP, gestisce invece il campo di via Erbosa.
Qui il racconto del lavoro delle operatrici e degli operatori insieme agli abitanti.