Casa Zucchi è un bene confiscato alle mafie a San Lazzaro di Savena e dal 2007 è una struttura Sprar-Siproimi gestita da Arca di Noè per il Consorzio l’Arcolaio. Ospita richiedenti asilo e rifugiati provenienti da Senegal, Camerun e Costa d’Avorio. Il progetto di accoglienza coinvolge direttamente le persone ospitate per favorirne l’autonomia e l’inserimento socio-lavorativo nel territorio di riferimento.
Proprio Casa Zucchi è stata al centro di un progetto nato dalla collaborazione tra Arca di Noè e Libera Bologna per sensibilizzare e informare gli studenti e la cittadinanza sul tema dei beni confiscati alle organizzazioni criminali. Il progetto ha coinvolto gli studenti dai 14 ai 19 anni delle scuole superiori E. Majorana e E. Mattei a San Lazzaro di Savena in tre date. Il 21 novembre si è introdotto il tema del riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati. Il 3 dicembre gli incontri si sono tenuti direttamente a Casa Zucchi, per conoscere i giovani richiedenti asilo, operatori e operatrici con un focus sulla procedura della richiesta di asilo e dei servizi che vengono offerti all’interno dell’accoglienza. E’ stata anche l’occasione per far conoscere agli studenti la storia del bene confiscato, come è stato gestito e le sentenze che hanno portato alla confisca. L’incontro conclusivo, il 12 dicembre, si è tenuto nelle classi, con un confronto sul valore che possono assumere i beni confiscati, sulle pratiche di accoglienza presenti in Italia, sull’importanza di pratiche di integrazione e inclusione, sull’illegalità che spesso i migranti sono costretti a subire nel viaggio che intraprendono dal loro Paese d’origine fino all’arrivo in Italia.